Grappa Day 2015:
Sabato 12 settembre a Torrita di Siena, presso il Teatro Bruno Vitolo, si terrà il Grappa Day 2015. L’argomento di quest’anno, “Grappa, Distillazione E Sostenibilità”, è in linea con le tematiche di Expo2015 e preannuncia una giornata dedicata ai nuovi modelli di agricoltura, ai processi di distillazione e a una più ampia valutazione dell’impatto della bio-economia in agricoltura.
Le relazioni dei professori Vittorino Novello, Carlo Viviani e Riccardo Cotarella tratteranno, infatti, di innovazione, rispetto per l’ambiente, naturalità, competitività e un
comportamento etico.
La distillazione, del resto, ha un ruolo fondamentale sia per il settore vitivinicolo sia per l’agricoltura sia per l’ambiente. Secondo dati elaborati e diffusi da Assodistil (l’Associazione Nazionale degli Industriali Distillatori), la valorizzazione dei co-prodotti e dei sottoprodotti della vinificazione a opera delle distillerie nella sola Italia riduce le emissioni di CO2 di circa 500mila tonnellate all’anno. A ciò va aggiunto che questi prodotti, se non adeguatamente raccolti e lavorati, andrebbero incontro a processi decomposizione e fermentazione che richiederebbero circa 250mila tonnellate di ossigeno.
La distillazione, dunque, è per sua natura, sostenibile e l’esempio più evidente è alcol per la carburazione da cui deriva il bioetanolo, carburante di seconda generazione, di origine agricola. A ribadirne l’importanza in una prospettiva futura è una ricerca dell’Università di Adelaide in Australia e pubblicata su Bioresource Technology. Lo studio ha evidenziato la produzione di etanolo a partire dalle vinacce potrebbe essere ancora più efficiente. Utilizzando, infatti, trattamenti a base di acidi e enzimi si potrebbe arrivare a un tasso di conversione del 40% con la produzione di 400 litri di bioetanolo per ogni tonnellata di vinaccia e l’etanolo così prodotto potrebbe essere utilizzato facilmente come carburante dopo la raffinazione.
Attraverso la distillazione delle vinacce, dunque, si potrebbe aiutare in modo considerevole
l’ambiente – si pensi che ogni anno l’industria vinicola mondiale produce scarti per circa 13 milioni di tonnellate – e non solo produrre la grappa, ossia il nostro distillato più tipico.
Ma come si degusta la grappa a casa o al ristorante, magari nella bella stagione? Per prima cosa è opportuno fare attenzione alla temperatura di servizio. La grappa non va servita troppo fredda o ghiacciata, ma nemmeno troppo calda. La temperatura ideale per quelle giovani è di circa 13°C; per quelle invecchiate più o meno 17°C. Ben al di sotto, dunque, della temperatura ambiente soprattutto in estate. Anche nella bella stagione, però, è meglio evitare di berla ‘On The Rock’, l’aggiunta della componente acquosa del ghiaccio, infatti, rovinerebbe il gusto del distillato. Si può semmai servirla a una temperatura più bassa. Una grappa servita un po’ fredda si può sempre riscaldare nel palmo della mano, cogliendo così l’evolversi del suo profilo olfattivo.
Anche il bicchiere va scelto con cura e bisognerebbe utilizzare un calice a tulipano di dimensioni medie, che consente una maggiore concentrazione ed espressione degli aromi, un po’ panciuto e non troppo stretto alla bocca, rigorosamente di cristallo o di vetro sonoro. Da evitare i ballon e quelli con un’apertura stretta che non permettono un rilascio graduale dei profumi.
Come per il vino, il primo esame è quello visivo e bisogna innanzitutto fare attenzione alla trasparenza. Il colore, poi, ci dirà se se siamo di fronte a una Grappa giovane o no. Le grappe giovani, infatti, non presentano colorazioni particolari perché non hanno toccato il legno. Al contrario, quelle invecchiate hanno una tonalità che varia dal giallo tenue fino a uno splendido ambra intenso.
Per sentire i profumi è opportuno non tuffare il naso dentro al calice, per evitare la saturazione da alcol che anestetizzerebbe la nostra capacità sensoriale, la grappa piuttosto va tenuta leggermente distante dal naso e va annusata brevemente e con moderazione. Un distillato giovane presenterà dei chiari sentori di vinaccia fresca o degli accenti floreali e fruttati se è aromatica. Una grappa elevata in botte sarà ricca di note speziate di vaniglia, cannella, liquirizia, cacao o addirittura tabacco.
Per assaporarne il gusto, il distillato va assaggiato a piccoli sorsi che scorreranno sulla nostra lingua in modo delicato, senza mai farlo roteare in tutto il cavo orale, come se stessimo assaggiando un calice di vino. In questo modo, infatti, le nostre papille gustative sarebbero anestetizzate dall’alcol. Un contatto con il nostro palato che duri qualche secondo è ideale per un corretto assaggio. Potremo così sentire quasi un’esplosione di sapori aromatici con effetti speziati e riscaldanti. Una volta bevuto il distillato una straordinaria e intensa sensazione di sapori ci accompagnerà per alcuni minuti.
Grappa day 2015: sabato 12 settembre 2015, Teatro Bruno Vitolo, Montefollonico – Torrita di Siena (Si) – www.grappaday.it.