Massimo Bottura, per la prima volta nella storia, si aggiudica i 20/20, il punteggio della perfezione. Ma è l’intera gastronomia italiana che si migliora
Tra le guide gastronomiche quella dell’Espresso è una delle famose e più autorevoli. Giunta alla 38esima edizione recensisce circa 2700 ristoranti con commento e voto, circa 400 le new entry. L’edizione 2016 torna con qualche novità. La principale sono i 20/20 – il top dei top in termini di punteggio – assegnato per la prima volta nella storia della guida (la prima guida, quella del 1978 vedeva come voto più alto il 17, dato a Cantarelli di Busseto, Da Guido a Costigliole, Gualtiero Marchesi a Milano, Locanda dell’Angelo a Ameglia, San Domenico a Imola).
Per la prima volta, dunque, è assegnato il massimo dei punteggi in ventesimi e ad aggiudicarseli Massimo Bottura e la sua Osteria Francescana di Modena che, a detta dei redattori dell’Espresso, può essere considerato la perfezione culinaria italiana.
Dietro Bottura, a un’incollatura con 19,75/20, Enrico Crippa, lo chef lombardo (piemontese d’adozione) del ristorante Piazza Duomo di Alba.
A seguire un magnifico tris con 19,5/20: La Pergola (Heinz Beck), Le Calandre (Massimiliano Alajmo), Casadonna-Reale (Niko Romito).
Altro dato interessante è l’aumento del numero dei ristoranti che si aggiudicano gli ambiti Tre Cappelli: 34 contro i 27 nel 2015. In generale sono 470 i locali con almeno un cappello, simbolo con cui la guida dell’Espresso contraddistingue una cucina di alto livello e un punteggio da 15/20 in su. E in questa classifica la Lombardia resta prima fra le regioni.
Per quanto riguarda Milano va segnalato l’ingresso tra i Tre Cappelli con 18/20 di Andrea Berton (Due Cappelli nel 2015) e la riconferma dei 18/20 per Cracco. I 18,5/20 vanno invece al Ristorante di Enrico Bartolini a Cavenago di Brianza.
Conquistano, inoltre, Un Cappello tre nuove aperture di rilievo: Tokuyoshi, Lopriore (Tre Cristi) e Boer (Essenza).