Un vino importante che sta riscuotendo sempre più successi e conquista nuovi palati, nasce da un vitigno con dalla storia antica e dalle parentele internazionali
Un post sul blog DiVini di Luciano Ferraro (http://divini.corriere.it/2015/06/05/primitivo-e-zinfandel-la-sfida-finisce-pari) che spiega il rapporto di parentela tra due vitigni – uno italiano, il Primitivo, e l’altro californiano, lo Zinfandel – è l’occasione per parlare di un vino, il Primitivo di Manduria, che maggiormente si è messo in mostra negli ultimi anni. Nelle classifiche delle migliori etichette italiane, infatti, compare spesso, soprattutto il pluripremiato ES prodotto dall’azienda vinicola Gianfranco Fino e considerato in assoluto uno dei migliori vini nostrani.
Anche quest’anno nella guida edita dal Corriere della Sera “I migliori 100 vini d’Italia”, che presenta i produttori e i vini scelti da Wine Spectator per OperaWine, sono presenti due etichette: ancora il Primitivo di Manduria Es 2011 Gianfranco Fino e l’Altemura Primitivo di Manduria 2010 Masseria Altemura – quest’ultima, tra l’altro, di proprietà Zonin. Non solo i classici toscani e piemontesi o il sempre più apprezzato Amarone riscuotono, dunque, un ampio successo oltre confine e danno lustro all’Italia vinicola. Ma torniamo al Primitivo di Manduria e alle sue caratteristiche organolettiche.
Il suo colore è rosso rubino intenso con sfumature violacee in gioventù che, con il procedere dell’invecchiamento, tendono ad attenuarsi volgendo sul granato. Il profumo è leggero e aromatico, e richiama sentori speziati, di frutti di bosco e anche tabacco. Al gusto si presenta con un sapore pieno, armonico e gradevole con gran corpo ma anche morbido. L’invecchiamento, inoltre, ne rende il sapore più vellutato ed equilibrato. La gradazione alcolica minima è di 14° ma può superare anche i 16° – è il caso, per esempio, dell’Es di Gianfranco Fino.
Per quanto riguarda il territorio è, ovviamente, quello nei dintorni di Manduria, quindi la zona orientale della provincia di Taranto e parte del brindisino, tra cui i comuni di Oria, Erchie e Torre Santa Susanna. Il vitigno utilizzato per la sua produzione è al 100% il Primitivo, che deve il suo nome alla particolarità delle sue uve di avere una maturazione molto precoce. La parentela con altri vitigni di cui si diceva in precedenza, come lo Zinfandel, lo rende uno dei dieci vitigni più coltivasti al mondo.
Va aggiunto, inoltre, che del Primitivo di Manduria ne esistono più versioni e accanto al classico vino da pasto, c’è il dolce naturale, il liquoroso dolce naturale e il liquoroso secco.
Per quanto riguarda gli abbinamenti riportiamo quelli indicati dal sito FISAR (Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori)
< http://fisarmilano.org/tecniche-strumenti-del-sommelier/la-tecnica-di-abbinamento/abbinamento-cibo-vino> e che indica il Primitivo di Manduria perfetto per accompagnare arrosto di bufalotto, bianco e nero, bufalo in umido, cinghiale in salmì, grigliata mista di carne, orecchiette con le cime di rapa, stracotto di asino.
Dunque, per lo più piatti robusti: dai primi piatti con sughi di carne ai secondi di carne rossa e cacciagione, magari, con intingoli saporiti.
Per assaporarlo nel modo migliore è consigliabile utilizzare bicchieri di forma panciuta come i ballon; la temperatura di servizio consigliata è quella ambiente, ovvero compresa fra 18 e 22°C.