Gli spazi di Cascina Cuccagna, in occasione di Expo, ospitano un’iniziativa che ha per protagonista la gastronomia giapponese, finalizzata però a veicolare un messaggio di pace
Costruita sul finire del 17° secolo La Cascina Cuccagna non è l’unica di Milano è, però, quella più interna al tessuto urbano e questo la rende unica: un pezzo di campagna in mezzo alla metropoli con al suo interno un ostello – da marzo di quest’anno – laboratori e il ristorante Un posto a Milano, gestito dallo chef Nicola Cavallaro. Sulla falsariga delle tratrtorier di una volta propone una cucina basata sui prodotti stagionali del territorio. Pane, pasta e dolci sono fatti in casa, verdura e frutta, farine e oli provengono da agricolture biologiche, la maggior parte dei piatti sono vegetariani, molti senza glutine e tutti i prodotti sono rintracciabili.
Tra le varie iniziative che si svolgono negli spazi della Cascina anche “Peace Kitchen”, un progetto che celebra la pace attraverso la cultura e le tradizioni gastronomiche giapponesi di cui scrive Anna Battaini sul Sole24ore e presenta i tre protagonisti:
Masa Kogure è co-fondatore della ONG Table For Two, nata nel 2007 con l’obiettivo di equilibrare il consumo di cibo tra le popolazioni dei paesi ricchi – dove un miliardo di persone soffre di obesità e disturbi alimentari – e quelle dei paesi poveri – dove un miliardo di abitanti soffrono invece di malnutrizione.
Grazie alla semplicità del programma – per ogni pasto consumato in una delle 660 strutture convenzionate sparse in tutto il mondo vengono donati 0,25 centesimi per sponsorizzare il pasto di un bambino che soffre la fame – sono già stati distribuiti 33 milioni di pranzi nelle scuole di Uganda, Etiopia, Kenia, Tanzania, Malawi, Ruanda, Filippine e Birmania.
Hima Furuta ha trascorso un periodo in Italia e ci tiene a dire: “quando ero più giovane e più
magro ho anche giocato a calcio nell’Atalanta”. Ora è presidente dell’agenzia di design creativo Umari, che grazie allo studio d’idee innovative e nuovi modelli di business s’impegna a realizzare progetti che giorno dopo giorno rendano più appassionante il mondo che ci circonda.
Kentaro Shihaku ha studiato alla Sapienza di Roma e ora è il direttore di Gilder – agenzia creativa con sede a Tokyo che sviluppa idee inedite e anticonformiste in tutto il mondo, ed è particolarmente attiva nel settore della pubblicità creativa.
Il loro motto è: “ La nostra cucina non è stata pensata per cucinare, è stata pensata per veicolare un messaggio di pace”.
Il primo “tetto” italiano a questo progetto è quello del ristorante Un posto a Milano, all’interno della milanesissima Cascina Cuccagna dove per tutta la durata di Expo lo chef Nicola Cavallaro ospita nel suo menù alla carta alcuni piatti che si ispirano alla cucina per la pace di Peace Kitchen.
Quale luogo meglio di una cascina può simbolizzare il concetto di cucina quotidiana? Attraverso una serie di eventi Peace Kitchen – che nel contesto della partnership ufficiale con Slow Food sarà ancora più presente sul territorio africano a supporto della campagna Slow food for Africa – promuoverà i due concetti che da oltre un millennio sono al centro della cucina e della cultura giapponese: Rispetto per i cibo e senso di pace.
Ogni mercoledì dalle ore 18.30 la Sake Experience permetterà a tutti di avvicinarsi a questa bevanda – generalmente consumata solo all’interno di ristoranti asiatici – e di assaggiarne le varie “etichette”. Ogni domenica dalle ore 18.00 la Japanese Food Experience e l’ultima domenica di ogni mese la Japan Night. a partire dalle ore 19.
Durante alcune delle serata oltre a gustare alle specialità giapponesi sarà possibile ammirare il Peace Dining Table, un tavolo interattivo realizzato con una serie di sensori che s’illumina in base ai movimenti dei commensali, oltre ad un’installazione di lanterne che vogliono rivisitare le feste tradizionali giapponesi in chiave attuale, cambiando il colore al ritmo della musica.
Ma il programma è ben più ampio e alle degustazioni si affiancano corsi di cucina, esibizioni di danze tradizionali e molto altro.
Durante l’ultima Japan Night – il 25 ottobre – si terrà la festa dedicata al progetto Peace Recipe / Una ricetta per la pace. Questo progetto è capeggiato dallo chef giapponese Keisuke Matsushima, trasferitosi a Nizza appena ventenne e divenuto famoso per essere stato il più giovane chef straniero ad aver ottenuto una stella Michelin in Francia. La sua Ricetta di Pace è quella del pan bagnat – tipico della tradizione nizzarda. Un cibo che deve essere consumato con le mani e al cui interno si fondono i sapori d’ingredienti gustosi ma allo stesso tempo sani.
La sfida lanciata da Keisuke agli chef di tutto il mondo è quella di sviluppare ricette innovative, tenendo a mente che lo scopo finale è “tornare alle radici dell’uomo”. Grazie alla collaborazione degli chef che hanno accettato di fare parte del progetto sarà possibile presentare periodicamente nuovi piatti che tramite Table for two porteranno ulteriori contributi ai progetti di sostenibilità legati all’alimentazione.
Programma: fino al 31 ottobre 2015, un posto a Milano e Cascina Cuccagna saranno la “prima casa italiana” di Peace Kitchen: mercoledí 17 giugno ore 19:00 – Sake Experience, una selezione dei migliori Sake della Gekkeikan Sake Brewery – fondata a Fushimi nel 1637 – accompagnati dalle specialità della cucina di Un posto a Milano; domenica 21 giugno ore 18:00 – Food Experience, questa domenica è il turno del Cirashi! la ciotola di riso giapponese servita con verdure, pesce o carne, uno dei piatti tipici della tradizione culinaria giapponese.
Un posto a Milano. Via Cuccagna 2 – angolo Via Muratori. tel 02.5457785 peacekitchen@unpostoamilano.it web – www.unpostoamilano.it- http://peace-kitchen.org/en.